Catania è figlia del fuoco. Edificata ai piedi dell’Etna, è stata costruita con la sua pietra ed è sovente ricoperta dalla cenere che ne invade strade, case e giardini, avvolgendo di nero tutto ciò che ha colore. Considerata spesso una presenza scomoda, un intralcio per chi vive nel territorio etneo, la cenere vulcanica può rivelarsi una risorsa se la osserviamo con uno sguardo progettuale, valorizzandola come elemento simbolo del patrimonio naturale locale.

Ashes to Ashes è la nuova installazione sviluppata da ABADIR per lo showroom Sicilcima di Catania, un progetto curato da Makoto Fukuda con gli studenti e studentesse del corso di Exhibition Design, visitabile per tutto il mese di dicembre in viale Africa 42.

Con Ashes to Ashes il Natale si tinge di nero come atto celebrativo del vulcano Etna e della sua forza, che culmina nel fenomeno dell’esplosione. L’allestimento rappresenta il contrasto tra la distruzione che un evento cataclismico può generare e la continua trasformazione del mondo naturale. La ripetizione del termine ashes (ceneri) evoca il riecheggiare del boato e la persistenza della polvere dopo un’eruzione.

Foto di Elisabetta Carrubba

«È un’installazione a “centimetro zero”, più che a Km 0. L’ispirazione è arrivata dai depositi lavici che si erano accumulati fuori dal laboratorio di modellistica: dopo una giornata di pioggia, abbiamo osservato il comportamento della cenere che si mescolava con l’acqua, distendendosi in modo uniforme sulle superfici.»

La cenere vulcanica è composta da particelle di diverso colore, natura e dimensioni, come micro-frammenti di roccia e cristalli: ciò le conferisce una texture unica, all’apparenza uniforme ma, a ben guardare, costellata di sfumature appena percettibili.

Realizzata con materiali di uso comune, Ashes to Ashes combina mixed media come rete metallica, polistirolo, bastoncini in legno e una coperta isotermica da primo soccorso, al calar della sera si illumina di una luce cangiante, a voler simulare le sfumature del flusso magmatico ma anche i moti dell’animo umano di fronte all’energia dirompente dell’eruzione esplosiva, un evento che genera in chi la osserva un tumulto di emozioni forti e contrastanti, come la meraviglia o lo spregio, la curiosità o l’indifferenza data dall’abitudine, la paura o lo stupore.

Hanno contribuito: Gabriele Alecci, Federico Bafumi, Paola Chiarenza, Stefania Guerrera, Henriette Hack, Rachele La Bruna, Emil Leckert, Raquel Menigbar Castro, Sophie Monaco, Yasmine Pellegrino, Daniele Pizzonia, Michalina Prymas, Arianna Reitano, Giulia Todaro, Miriam Tokarska.