VARIAZIONI 36 è la tesi triennale di Giada Coco e Michele Strano. Il progetto nasce dall’analisi dell’oggetto “vaso”, partendo da ogni singola parte piuttosto che dal vaso nella sua interezza.
Bruno Munari, nella sua idea di progetto che muove sempre dalla presenza di un problema, riprende il metodo cartesiano e analizza un problema scomponendolo in tante parti minori. Così, volendo stabilire alcune qualità formali comuni a tutti i vasi è possibile subito identificare tre parti: il collo, la pancia, la base. Queste tre parti scomposte vivono in funzione dell’idea portante del progetto intero, idea che gira attorno al concetto di “unione” e trae ispirazione dall’antica tecnica di recupero giapponese nota con il termine Kintsugi, che evidenzia le fratture, le impreziosisce e aggiunge valore all’oggetto rotto.
In questo caso, ciò che viene sperimentato non è la rottura fisica dell’oggetto ma una scomposizione organizzata e progettata dello stesso. Ogni parte ha la caratteristica di essere unica per forma, altezza e colore, pur avendo in comune una corona dello stesso diametro, che ne permette l’intercambiabilità.
Il percorso progettuale ha portato quindi non alla progettazione di un vaso, bensì di una collezione con la possibilità di ottenere 36 variazioni con 9 pezzi, ottenendo 9 vasi da 2 pezzi e 27 vasi da 3 pezzi, con 8 altezze che si muovono tra i 5 ed i 45 cm.
TESI TRIENNIO IN DESIGN E COMUNICAZIONE VISIVA:
Anno Accademico 2015-2016
STUDENTE:
Giada Coco
Michele Strano
RELATORE:
Vittorio Venezia