PLACIT. LA CITTÀ GIOCATA è il nome del progetto sviluppato all’interno del corso di Sociologia dei Processi Culturali, in collaborazione con il Farm Cultural Park.
Con la guida di Gianni Di Matteo, gli studenti del primo anno – il 9 e 10 gennaio – saranno a Favara per progettare alcune postazioni di gioco mobili da collocare nello spazio urbano.
PLACIT, dalla composizione di Play e City, richiamando foneticamente la parola “place” ma anche “piacevole” o “placito”, nel senso di “acconsentire”, intende progettare dei mini “super-spazi” cittadini per il gioco. Non si tratta di parchi gioco, bensì di singole e diffuse postazioni mobili da collocare per breve tempo in città in location inaspettate: in piazza, davanti agli uffici comunali o alle poste, al mercato, davanti ai negozi o ai supermercati.
L’obiettivo è quello di creare Singolarità Spaziali Giocabili, dei “super-ambienti” o “super-spazi”, da opporre agli ambienti quotidiani o al normale spazio pubblico e che abbiano come qualità aggiuntiva la presenza fisica di “esche” per giocare, per innescare relazioni e reazioni inattese: tra bambini, tra bambini e adulti e tra adulti.